Lettera aperta all’Arciere scritta da un arciere.
Questa lettera è per te, non ha importanza la tua età o le tue capacità tecniche ma solo per quello che ti senti dentro quando tiri con l’arco. Questa non è una seduta dallo psicanalista, neanche una visita medica ma solo un momento per guardarci dentro : sono un Arciere anch’io (o perlomeno ho tirato a livello agonistico ). So benissimo che già qualcuno pensa : perché devo ascoltare questo che vuole farmi perdere tempo quando ne ho già così poco per tirare con l’arco?
Rispondi mentalmente alla prima domanda:
- Io cosa mi aspetto dal tiro con l’arco?
Io, e parlo per me, mi aspetto che riempia la mia immaginazione, i miei sogni e seppur in parte il mio tempo libero. Non ha importanza dove sono e neanche che cosa sto facendo, ma io vedo il tiro con l’arco in qualsiasi cosa e momento della mia giornata, vuoi alcuni esempi?
Eccoli : per strada i cartelli direzionali sui pali e sull’asfalto sono
frecce…quando entro in una galleria vedo un arco…quando sorpasso con la
macchina mi sento freccia e prevedo il punto in cui terminerà il sorpasso, un aereo nel cielo con la sua traccia è freccia che vola, ogni respiro è come prima di ogni tiro quando ci si concentra sul bersaglio…
Se per te il Tiro con l’Arco è solo una perdita di tempo o un momento come un altro per divertirti con gli amici fermati qui, il resto della lettera per te e per me è solo una perdita di tempo.
- Se invece ritieni che il Tiro con l’arco aiuti a crescere mentalmente, fisicamente e in relazione alla preparazione dia anche delle soddisfazioni reali allora continua a leggere.
- Perché fa crescere mentalmente?
Perché è il cervello che coordina la tua tecnica di tiro, sempre lui ti fa capire quando sbagli, i tuoi pensieri non sono solo fare giallo; ma il come farlo, l’immaginare un tiro perfetto e rendersi conto di quando questo accade, il pensare come distribuire la propria attenzione a quelle cose che servono e dimenticare quelle inutili, ricordare il proprio processo evolutivo e tutte quelle cose che il tuo Istruttore ha cercato di insegnarti. Ma soprattutto usalo quel cervello, e quando hai dei dubbi su quello che pensi o che fai ( relativo all’arco e tecnica ) non cercare di inventare una soluzione o una tecnica che giustifichi il tuo errore, ma chiedi aiuto a chi ti vede da fuori. Solo l’istruttore può riuscire a sincronizzare quello che pensi, quello che senti con quello che realmente fai ma che non riesci ancora a percepire con gli occhi del cervello.
- Perché fa crescere fisicamente?
Non sto certo a spiegarti come il Tiro con l’arco ti faccia crescere fisicamente, perché penso che tu te ne sia accorto anche da solo: il solo fatto di usare muscolatura e la struttura scheletrica ti fa rendere conto di come il tuo corpo reagisca alla fatica. E’ per quello che il tuo Istruttore insiste sempre per farti pensare a un programma di preparazione ( che non è solo una perdita di tempo ) da realizzare sia al campo che a casa.
Come ho sempre detto ( anche perché provato personalmente su di me ) una gara si inizia a pensare un anno prima e non solo la settimana prima che essa abbia luogo : al campo e in palestra si tira e ci si allena in gara bisogna dare solo il massimo che si è preparati a dare, se il massimo sono solo 30 frecce il resto saranno solo errori e disperazione. Senza fisico preparato tanto vale perdere tempo e soldi della iscrizione alla gara.
Le soddisfazioni reali come si raggiungono ?
Si raggiungono quando MENTE DETERMINATA, FISICO PREPARATO e TECNICA CON POCHE LACUNE si sincronizzano in un solo momento: IL TIRO.
- Difficile tutto questo ? SI !
- Facile tutto questo ? NO !
Cosa bisogna fare perché le risposte si scambino di posto ?
Bisogna chiudere la porta dietro di se e pensare solo Arco. Non a quello che si è fatto prima o che si dovrà fare dopo! Sfruttare tutto ciò che è stata la nostra preparazione. Avere fiducia in se stessi e nella propria attrezzatura, noi siamo solo un agente di disturbo per l’arco e quindi … lasciamo che l’arco lavori per noi!
Se abbiamo costruito bene, tutto sarà più facile e ai nostri pensieri dubbiosi si sostituiranno delle certezze semplici e naturali.
E infine ricordiamoci che un Arciere comune pensa solo a vincere.
Un Arciere che vince, pensa solo a dei tiri perfetti.
Paolo dei Dragonboys
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